Mamma Alice vola in Siria per riabbracciare la sua bambina - CIATDM

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Mamma Alice vola in Siria per riabbracciare la sua bambina

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MAMMA ALICE VOLA IN SIRIA PER RIABBRACCIARE LA SUA BAMBINA

E’ il viaggio della speranza quello che mamma Alice ha compiuto il mese scorso per andare in Siria non solo a riabbracciare la sua bambina la piccola Houda Emma Kharat ad oggi di circa cinque anni sottratta e sequestrata dal padre il 17 dicembre 2011 quando allora la bambina aveva solo 21 mesi, periodo in cui si ha più bisogno delle cure materne ed accadimento materno.

Houda Emma è stata portata in Siria quando vi era già in atto una cruenta guerra civile da come più volte scritto per vendetta verso la ex moglie che aveva osato lasciarlo facendo pagare alla sua bambina le conseguenze della sua vendetta e, lasciando la sua mamma nella completa e totale disperazione.


Tre anni mescolati tra speranza, disperazione ed appelli fatti finiti nel vuoto che a nulla sono serviti perché il padre dal giorno della sottrazione di Houda Emma era sparito e , solo attraverso un sms ha informato la ex moglie dicendole che si trovava in Siria con la figlia e che non l’avrebbe mai più riportata in Italia se le veniva pagato una sorte di riscatto di 300.000 euro altrimenti l’avrebbe riconsegnata solo in una piccola bara bianca e poi basta silenzio e buio totale .

Informata la polizia , la Farnesina, i Ministeri dell’Interno ed di Grazia Giustizia affinché si attivassero sin da subito per cercare la bambina mamma Alice invece di trovare aiuto da queste istituzioni per riportare a casa la sua bambina si è sempre e soltanto vista rispondere ci stiamo muovendo ma come lei sa in Siria non esiste più la nostra Ambasciata e Consolato ed i nostri margini di azione sono pochissimi.

Mi preme ricordare e sottolineare a chi legge la storia della piccola Houda Emma e della sua mamma che, la bambina è solo ed esclusivamente “ CITTADINA ITALIANA “ e che come tale le Istituzioni dovevano impegnarsi di più per la ricerca del padre e della bambina non limitarsi solo a risposte di circostanza e grandi pacche sulle spalle alla madre.

Per fortuna Alice però, nonostante la carenza e l’assenza dell’Istituzioni in questi tre anni non è mai stata sola ed abbandonata dalla società civile che attraverso face book gli è stata vicina ed ha cercato di aiutarla in tutti i modi possibili ed ecco che, con un lavoro di cesellatura, di solidarietà per Alice il mese scorso grazie anche all’aiuto di un mediatore, e la trasmissione delle Iene si è aperto uno spiraglio barlume di speranza di non solo rivedere e riabbracciare la sua bambina ma, anche di portarla a casa nel suo paese.

Rintracciato il padre che aveva promesso di portare all’incontro con la madre la bambina purtroppo ecco l’ennesima delusione per mamma Alice.
Il padre si è presentato ma non ha portato con se la bambina bensì una tutina che ha dato alla ex moglie ed un video dove si vede la piccola Houda Emma che oggi ormai ha quasi cinque anni promettendole che il giorno dopo l’avrebbe portata dalla figlia per poi svanire e sparire nel nulla .

Una cocente delusione e doccia fredda per Alice che sperava ed era convinta questa volta di riportare in patria la sua bambina invece nulla ancora una volta è stata ingannata e delusa dall’ex marito, dalle istituzioni presenti sul territorio dove potevano intervenire per fermare il padre seppur informate non sono intervenute lasciandosi sfuggire l’occasione di fermare il padre e di restituire la bambina alla sua mamma che ne ha l’affidamento e la custodia esclusiva.

Ora la situazione è ad un punto morto,ferma perché non riesce più a stabilire un contatto ed il padre non risponde agli appelli che la ex moglie le rivolge ma, comunque la società civile, le associazioni continuano non solo ad essere vicine ad questa piccola ma, grande donna che con coraggio ha sfidato la guerra per andare a riprendersi la sua bambina.

Per Alice è intervenuto anche il Ciatdm che non solo ha promosso iniziative , interrogazioni parlamentari al Governo e scritto alla Presidente Boldrini si stà organizzando per ricorrere alla Corte do Giustizia Europea per chiedere la condanna del nostro Governo per non aver fatto nulla per risportare a casa una sua cittadina italiana indifesa e sequestrata all’estero violando tutte quelle Convenzioni che lo stesso ha ratificato quali per primo la nostra Costituzione, la Convenzione dei Diritti Umani, la Convenzione dell’Aja sulle sottrazioni internazionali e da ultimo la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia.

Attualmente sempre tramite il Ciatdm si è cercato e trovato ed attivato anche il canale di ricerca dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati per la ricerca del padre e della bambina nei campi profughi di questo Commissariato presenti sul territorio e nei paesi e stati limitrofi . Noi comunque non ci fermeremo e faremo di tutto per la piccola Houda Emma e la sua mamma.


Aurelia Passaseo

15 dicembre 2014




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