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PROGETTO "PICCOLI SUL WEB"



Progetto a cura dell'Associazione Children Protection World Onlus e
C.I.A.T.D.M.


PRESENTAZIONE SINTETICA E GENERALE DEL PROGETTO:

"Piccoli sul Web" è un progetto ideato dall'Associazione Children Protection World Onlus e dal C.I.A.T.D.M., destinato ai bambini in fascia di età scolare ed a tutte le figure di riferimento che costituiscono il loro mondo affettivo e relazionale.

Questo progetto è un buon esempio di intervento istituzionale e privato, che ha conseguenze dirette sulla vita quotidiana dei cittadini. Sono sempre più numerosi i bambini e gli adolescenti europei che usano le tecnologie in linea a casa e a scuola, da cui l'esigenza di un'informazione adeguata sia dei ragazzi che dei loro genitori ed insegnanti sulle opportunità di internet e sui rischi correlati alla rete. "Tramite questa iniziativa, si intende portare avanti gli interventi già avviati da altre Istituzioni per creare un ambiente in linea più sicuro per i nostri ragazzi, incoraggiando le iniziative di autoregolazione e una maggiore sensibilizzazione della società. In presenza di contenuti illeciti in linea, le autorità pubbliche saranno in grado di prendere contromisure rapide e incisive grazie al rafforzamento dei sistemi di segnalazione".

"L'Unione europea ha già ampiamente contribuito in passato a fare di internet un luogo più sicuro per i minori, ma resta ancora molto da fare", ha aggiunto Viviane Reding, Commissaria responsabile della società dell'informazione e dei media. "Anzi, i nuovi usi delle tecnologie richiedono un'intensificazione degli interventi. Sono convinta che il nuovo programma per un'internet più sicura farà dell'Europa un modello nel campo della protezione dei minori nei confronti di abusi perpetrati in linea e attraverso i telefoni cellulari".




LE FINALITA' DEL PROGETTO




- ridurre i contenuti illeciti e lottare contro i comportamenti dannosi in linea.
Saranno creati punti di contatto nazionali ai quali segnalare i contenuti illeciti e i comportamenti dannosi in linea, in particolare il materiale pedopornografico e le manipolazioni psicologiche sui minori a scopi sessuali;
- promuovere un ambiente in linea più sicuro. Saranno incoraggiate le iniziative di autoregolazione e sarà promosso il coinvolgimento dei minori e dei giovani nella creazione di un ambiente in linea più sicuro, in particolare attraverso gruppi di giovani;
- sensibilizzare il pubblico, con interventi destinati ai minori, ai loro genitori e agli insegnanti. Lo scopo è favorire l'effetto moltiplicatore con lo scambio di buone pratiche attraverso la rete di centri di sensibilizzazione nazionali. È previsto il sostegno di punti di contatto ai quali i genitori e i minori potranno rivolgersi per avere una risposta su come navigare in linea in sicurezza;
- creare una base di conoscenze riunendo i ricercatori attivi nel campo della sicurezza dei minori in linea a livello europeo. Si tratta di creare una base di conoscenze sull'uso delle nuove tecnologie da parte dei minori e sugli effetti e i rischi di tali tecnologie sui minori e utilizzarla per migliorare l'efficacia degli interventi in atto nell'ambito del progetto "Piccoli sul Web".




USO PIU' SICURO DI INTERNET




All’ascolto dei giovani per rendere Internet più sicuro

L’obiettivo è rafforzare il dialogo tra i giovani e i responsabili delle politiche per un uso sicuro di internet e accrescere la consapevolezza sulle soluzioni più atte a garantire la tutela dei minori sul web.
“I giovani sono stati tra i primi a fare ampio ricorso a servizi online quali i siti di socializzazione e la telefonia mobile. Molti, tuttavia, sottovalutano i rischi nascosti che questo comporta, dal bullismo elettronico all’adescamento in rete a fini di abuso sessuale,” ha affermato Viviane Reding, ex commissaria europea per la Società dell’informazione e i media, ed attualmente Commissario Ue alla Giustizia “Desidero oggi invitare tutti i responsabili del settore pubblico e privato a dialogare con i giovani per imparare da loro come migliorare le strategie di responsabilizzazione e gli strumenti per la tutela dei minori. Da parte mia mi adopererò per mettere a disposizione il contributo dell’UE, proponendo, un nuovo programma Safer Internet per il periodo 2009-2013 al fine di proseguire il prezioso lavoro finora realizzato per aiutare giovani, genitori e insegnanti a individuare i problemi cui sono confrontati i minori online.”
Meglena Kuneva, commissaria europea per la Tutela dei consumatori che ha rappresentato la Commissione europea del Safer Internet Day, ha aggiunto: “Per poter contribuire a rendere più sicuro l’uso di internet e della telefonia mobile per i giovani, l’UE deve essere certa di sapere come essi utilizzano tali tecnologie e in che modo ritengono possibile migliorarne la sicurezza. Le indagini rivelano che l’uso delle tecnologie online da parte dei minori e la percezione che essi hanno dei rischi correlati possono discostarsi notevolmente dal punto di vista e dalle conoscenze degli adulti. È quindi fondamentale per noi avviare un dialogo diretto con i giovani a questo riguardo, non solo in questa giornata, ma anche negli altri giorni 364 dell’anno.”

Per sensibilizzare il pubblico sui rischi meno evidenti della navigazione online, la Commissione organizza a Bruxelles un forum paneuropeo della gioventù con la partecipazione di trenta adolescenti di età compresa tra 14 e 17 anni che hanno già preso parte a forum nazionali della gioventù in Finlandia, nella Repubblica ceca, a Cipro, in Svezia, in Gran Bretagna, nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e in Islanda.

I giovani, che incontreranno la commissaria Kuneva, alcuni membri del Parlamento europeo e rappresentanti del settore, dovranno indicare le dieci principali raccomandazioni in materia di sicurezza online emerse dal loro dibattito incentrato:

● sui rischi connessi all’utilizzo di siti di socializzazione e telefoni cellulare e sulle precauzioni da adottare;

● sugli strumenti e sui metodi di sensibilizzazione.
Tra le manifestazioni dedicate alla sicurezza su internet organizzate nell’UE a livello nazionale ricordiamo che:

● in Spagna l’associazione Protegeles ha lanciato uno spot pubblicitario televisivo sul tema “La vita online è nelle tue mani”, che sarà trasmesso anche in altri paesi dell’UE;

● in Austria i vincitori del primo concorso di mobile movie parteciperanno ad uno workshop sull’utilizzo sicuro dei telefoni cellulari;

● in Belgio è stata organizzata una conferenza stampa alle Halles des Tanneurs, nel centro di Bruxelles, con la partecipazione delle università impegnate nel progetto di ricerca TIRO (Teens, Internet, Risks and Opportunities), finanziato dal ministero della politica scientifica federale;

● in Danimarca le più note comunità online per i bambini e i giovani celebreranno il Safer Internet Day sui loro portali;

● in Polonia un’importante società di tele distribuzione lancerà un toolkit ad uso dei bambini e dei genitori. Questo kit di strumenti, tradotto in 11 lingue europee, sarà poi distribuito in diversi altri paesi europei. Nell’ambito del blogathon mondiale legato alla giornata per un uso più sicuro di internet saranno pubblicati i risultati di un concorso per la realizzazione di materiale destinato a sensibilizzare al tema della sicurezza su internet. Al concorso hanno partecipato giovani di centinaia di scuole e associazioni giovanili. Al tema “La vita online è nelle tue mani” sono stati dedicati 665 contributi.



I BAMBINI CONOSCONO I RISCHI DELLA NAVIGAZIONE IN RETE?

Indagine Eurobarometro sull'uso dei nuovi mezzi di comunicazione

          


Contesto

Una serie di questioni di carattere più generale connesse alla sicurezza su internet ha formato oggetto di recenti indagini svolte da Eurostat presso le famiglie europee; una mini-inchiesta qualitativa realizzata da Eurobarometro nel 2007 ha inoltre fornito interessanti informazioni sulla scarsa consapevolezza che i giovani utenti hanno dei rischi connessi all’utilizzo del web.
I genitori possono stare tranquilli quando la figlia tredicenne naviga in Internet? Possono essere sicuri che le conversazioni con il cellulare del figlio undicenne non nascondano pericoli? La Commissione ha svolto un’indagine presso i bambini di tutta l’Europa per conoscere in che modo utilizzano i nuovi mezzi di comunicazione.
L’indagine evidenzia che per i giovanissimi europei l’utilizzo di Internet e dei telefoni cellulari costituisce una pratica ovvia. In genere, i bambini sono anche consapevoli dei rischi connessi all’utilizzo di Internet e dei cellulari. Tuttavia, quando incontrano dei problemi on-line, si rivolgono ai genitori soltanto in ultima istanza. “È la prima volta che si chiede direttamente ai bambini di tutta Europa in che modo utilizzano le tecnologie on-line, quanto tempo navigano per divertimento e per i compiti scolastici e come gestiscono i rischi”, ha dichiarato Viviane Reding, commissaria europea per la società dell’informazione e i media. “È incoraggiante vedere con quale fiducia la gioventù europea si avvicina alle tecnologie digitali. La capacità di utilizzare attivamente i nuovi media è essenziale per costruire una società della conoscenza in Europa.
Al contempo, i risultati dell’indagine sottolineano che l’Europa deve prendere misure fattive per l’educazione alle tecnologie on-line. Dobbiamo anche continuare a sensibilizzare il grande pubblico, e in particolare i genitori, alle opportunità e ai rischi dei nuovi media. Quando è in gioco la sicurezza dei nostri bambini, l’attenzione non è mai troppa”.
Nell’ambito dell’indagine qualitativa di Eurobarometro sono stati interpellati bambini dai 9 ai 10 anni e dai 12 ai 14 anni dei 27 Stati membri dell’Ue, più Norvegia e Islanda. Ai ragazzi sono state chieste informazioni particolareggiate sul loro utilizzo delle tecnologie on-line e sul loro comportamento di fronte ai problemi e ai rischi collegati all’utilizzo di Internet e del cellulare.
L’indagine evidenzia da parte dei giovanissimi un utilizzo di queste tecnologie molto simile in tutta l’Europa. Giocare, navigare e comunicare on-line sono le attività più frequenti su Internet, mentre i telefoni cellulari servono soprattutto per inviare SMS e parlare con genitori e amici.



Per la maggior parte, i ragazzi intervistati navigano su Internet più volte al giorno e possiedono anche un cellulare proprio. In certa misura, l’uso di Internet è limitato dai genitori, mentre l’utilizzo del telefonino è molto più libero e meno controllato. Uno dei bambini ha detto: “I miei genitori mi dicono di non passare più di una o due ore davanti allo schermo perché fa male agli occhi. Mi piacerebbe restarci più a lungo, ma hanno ragione” (ragazzo di 9-10 anni, Romania).
Dall’indagine si evince che, in linea generale, i bambini sono consapevoli dei potenziali rischi on-line, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, i virus, l’accesso a contenuti indesiderabili, il furto d’identità e i contatti potenzialmente pericolosi con sconosciuti. “I pirati informatici sono pericolosi, possono diffondere virus che distruggono l’hard disk o copiano tutto ciò che c’è nel computer, passwords, documenti, ecc.” (ragazzo di 9-10 anni, Portogallo).
Molti di loro conoscono anche le necessarie precauzioni da prendere. “Non si deve comunicare dati personali su Internet né dare il numero di cellulare a sconosciuti” (ragazza di 12-14 anni, Lussemburgo).
Tuttavia, alcuni ragazzi hanno ammesso di essersi esposti a dei rischi con il loro comportamento e alcuni hanno riconosciuto di aver subito richieste insistenti e di essere entrati in contatto con sconosciuti. “L’ho incontrato alla stazione e quando ho visto che era un vecchio orribile di 44 anni me ne sono andato” (ragazzo di 12-14 anni, Danimarca).




Sebbene siano a conoscenza dei rischi e delle precauzioni da prendere, molti ragazzi preferirebbero risolvere un eventuale problema da soli o con i loro amici e ne parlerebbero ai genitori soltanto in ultima istanza, nei casi più gravi. “Ne parlerei con chiunque, ma non ai miei. Avrei troppa paura che mia madre si accorgesse che i suoi timori sono giustificati e che mi impedisse di partecipare alle chat rooms” (ragazza
di 9-10 anni, Germania).
I risultati dell’indagine Eurobarometro aiuteranno la Commissione a stabilire in che modo il programma può contribuire a rendere Internet e la telefonia mobile più sicuri per tutti i bambini europei. L’indagine fa seguito ad un accordo firmato dagli operatori di telefonia mobile, concluso grazie alla mediazione della Commissione europea, con il quale si impegnano ad elaborare un codice di autoregolazione per proteggere i minori che usano i cellulari.


AMBITO DI REALIZZAZIONE

● Scuole Primarie (Elementari dalla 1° classe alla 5° )

● Scuole Secondarie di 1° grado (Medie)

● Scuole Secondarie di 2° grado (Superiori)

DESTINATARI DEL PROGETTO

● Bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni

● Dirigenti Scolastici e Docenti

● Enti Pubblici - Assistenti Sociali - Comuni e Regioni

● Professionisti - Psicologi e Psicoterapeuti

● Genitori

● Cittadini ed Istituzioni Pubbliche (Autorità Giudiziarie)




PERCHE' LA SCUOLA

• Dalle medie statistiche risulta essere, la fascia d’età da noi prescelta (6/17 anni) quella particolarmente a rischio rispetto ai fenomeni di abuso e
maltrattamenti. Il grado di sviluppo psicologico, cognitivo ed esperienziale dei bambini in tale fascia d’età rappresentano un motivo di rischio e fragilità in quanto non sono ancora sufficientemente sviluppati i concetti ed i metodi per far valere ed applicare il diritto alla difesa ed autodifesa personale, non riconoscendo le dinamiche che si nascondono dietro il web.

• Nella scuola: coinvolgimento diretto di figure di riferimento molto importanti per il bambino: Le/gli insegnanti. Figure culturalmente e professionalmente sensibili al problema e spesso con rapporti affettivi importanti con il bambino. Elementi questi, strategici che possono essere ulteriormente potenziati ed orientati consapevolmente per salvaguardare ed educare il bambino rispetto alle necessarie precauzioni da prendere. La scuola rappresenta spesso il punto di raccordo più significativo delle realtà sociali del bambino e della sua famiglia.

• La scuola come luogo propositivo e di garanzia per la formazione in ambito della prevenzione. Genitori poco inclini alla cultura della prevenzione, non sensibili al problema, o con personali resistenze ad affrontare alcune problematiche o tematiche con i propri figli, non si impegneranno mai a far si che essi, al di fuori di una attività didattica (obbligatoria), frequenti un Corso di Prevenzione e Sicurezza (facoltativo). Proporlo in ambito scolastico, risolve e/o raggira tutte queste casistiche sollevando, o, assolvendo i genitori rispetto ad una necessità così strategica per la serenità dei loro figli. Operando nella scuola diamo a tutti i bambini una possibilità in più ed anche dove i bambini fossero puntualmente assenti da attività specifiche sull’argomento potrebbe, tale circostanza, divenire un campanello di allarme.

• Rivalutazione della Scuola: Come ultima considerazione, e non certo per ordine di importanza, l’adesione da parte della scuola ad un progetto di prevenzione sugli abusi in presenza di contenuti illeciti in linea, "gli istituti scolastici saranno in grado di prendere contromisure rapide e incisive grazie al rafforzamento dei sistemi di segnalazione" in merito alle minacce in rete, violenze e pedofilia, favorendo una suarivalutazione dell’operatività, grado di responsabilità e sensibilità.

ATTIVITA' DI INFORMAZIONE CON:
DIRIGENTI SCOLASTICI, INSEGNANTI, GENITORI, CITTADINI,
ISTITUZIONI, COMUNI, REGIONI, AUTORITA' GIUDIZIARIE



INTRODUZIONE

L’intervento è mirato non ad una formazione in ambito giuridico bensì ad una “informazione” rivolta agli insegnanti, ai genitori ed agli operatori del settore dell’infanzia, atta a definire le procedure e le autorità competenti a cui rivolgersi nel momento in cui sia stata evidenziata una qualsiasi forma di disagio proveniente da intimidazione mediante canali telematici od abuso sessuale ai danni di un minore.
Prima di fornire tali indicazioni abbiamo voluto tracciare un breve excursus sull’evoluzione normativa in materia di infanzia, in quanto una vera e propria tutela del minore dal punto di vista giuridico, si è ottenuta solo alla metà del secolo scorso per mezzo della “Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo” che ha definito per la prima volta che il minore doveva essere considerato un soggetto di diritto e pertanto essere adeguatamente tutelato sia in ambito familiare sia dalle autorità governative competenti nonché dagli organismi internazionali.
Una panoramica puntuale sulla normativa a tutela dei minori, a livello internazionale, europeo e nazionale, ci consente di evidenziare gli aspetti normativi sorti e sviluppatesi ai fini di una sempre maggior consapevole tutela nei confronti del minore.

Il contributo che l'Associazione Children Protection World Onlus e il C.I.A.T.D.M. vogliono offrire è innanzitutto di carattere informativo e di prevenzione, poiché essendo noi soci stessi dei genitori, ci sentiamo particolarmente coinvolti in questo problema e sentiamo l’esigenza di attivarci per dare un contributo concreto alla lotta contro la divulgazione della pedopornografia online, e gli abusi che ne conseguono.
Riteniamo, infatti, fondamentale che tutte le istituzioni e le associazioni che si stanno occupando e che si occuperanno in futuro di questo fenomeno decidano di “remare” nella medesima direzione ed in sinergia fra loro in quanto l’UNICO, PRIMARIO e soprattutto COMUNE obiettivo da raggiungere è quello della salvaguardia del minore da qualsiasi forma di abuso.

METODOLOGIA

● Il lavoro sarà svolto in due gruppi distinti, partendo dal gruppo Docenti al quale seguirà immediatamente quello dei genitori.

● L’attività con i Dirigenti Scolastici/Docenti si articola in un incontro, della durata di 2,30 ore a seguito ed a completamento della formazione psicologica.

● I giorni e gli orari degli incontro verranno concordati con la Direzione Didattica e si svolgeranno all’interno della struttura scolastica.
● L’attività con i Genitori si articola in un incontro, della durata di 2,30; a seguito ed a completamento della formazione psicologica. Si svolgerà in orari serali per facilitare la loro presenza e partecipazione, ed avranno luogo all’interno della struttura scolastica.

A valle degli incontri con i Docenti e con i Genitori è previsto un altro incontro dove si illustreranno gli aspetti legislativo-legali che sono fondamentali per avere una prospettiva integrata, articolata e complessa del fenomeno che vuol essere osservato, studiato e discusso.
Si prevede, per entrambi i gruppi, l’utilizzo di una metodologia attiva. I partecipanti saranno direttamente coinvolti nel percorso formativo attraverso momenti di discussione e di confronto alternati a momenti di riflessione teorica.

Associazione Children Protection World Onlus - Via Capecelatro 53/4 - 20148 Milano - Tel. 3899227921 -
3772510828
www.childrenprotectionworld.org email:[email protected] - [email protected]
C.I.A.T.D.M. - Via Col Di Lana 3/3 - 33170 Pordenone - Tel. 3738418139
www.ciatdm.it email: [email protected]

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